RIMINI & DINTORNI: COSA VISITARE

La cittą millenaria.

PONTE DI TIBERIO


Realizzato circa 2000 anni fa, il Ponte di Tiberio è la testimonianza delle abilità architettoniche degli antichi romani. Costruito in pietra d’Istria, è stato iniziato nel 14 d.C. durante il regno di Augusto e terminato nel 21 d.C. quando regnava Tiberio. Da allora non è mai crollato, superando le asperità dei secoli e delle guerre. Anticamente segnava l’inizio della via Emilia.

ARCO DI AUGUSTO

L'Arco di Augusto fu consacrato all'imperatore Augusto dal Senato romano nel 27 a.C. Tra gli archi romani giunti fino a noi, rimane quindi quello più antico. Alto 17 metri, realizzato in pietra d’Istria, ha uno stile sobrio e solenne. I quattro clipei posti a ridosso dei capitelli rappresentano quattro divinità romane: Giove e Apollo sono rivolti verso Roma, mentre Nettuno e la dea Roma “guardano” la città.

PIAZZA TRE MARTIRI

Antico foro romano, punto d’incontro del decumanus maximus e del cardo romano, la piazza ospita la statua di Giulio Cesare. Entrando in via IV Novembre si può notare un cippo che ricorda l’appello di Cesare alle legioni dopo il passaggio del Rubicone. Già Piazza Giulio Cesare, oggi la piazza si chiama Tre Martiri, per commemorare tre partigiani caduti nel 1944: Mario Cappelli, Luigi Nicolò e Adelio Pagliarani.

PIAZZA CAVOUR


Se piazza Tre Martiri rappresenta la romanità di Rimini, piazza Cavour ne esprime invece l’anima medievale. Nitidi esempi sono il Palazzo dell’Arengo (1204), il luogo dove si amministrava la cosa pubblica, e il Palazzo Podestà (1330). Di epoca successiva sono la statua di papa Paolo V (1614), eredità del Regno Pontificio, e la fontana della Pigna (ristrutturata nel 1543 ma di origini romane) con le sue 15 cannelle.

PESCHERIA VECCHIA


Accanto a Piazza Cavour si trova la Pescheria settecentesca. È uno dei luoghi più caratteristici di Rimini con i suoi banconi di pietra, le fontane per pulire il pesce, il grande orologio. Oggi i vicoli attorno alla Pescheria sono i luoghi dedicati agli street bar, ai ristoranti e ai locali più trendy della città. Insomma, la “movida” riminese inizia da qui.

TEMPIO MALATESTIANO


Il Tempio Malatestiano, o cattedrale di Santa Colomba, è la chiesa maggiore di Rimini. Rinnovata completamente sotto la signoria di Sigismondo Pandolfo Malatesta, con il contributo di artisti come Leon Battista Alberti, Matteo de' Pasti, Agostino di Duccio e Piero della Francesca, è l'opera più rilevante del Rinascimento riminese e una delle architetture più significative del Quattrocento italiano in generale.

DOMUS DEL CHIRURGO


La Domus del Chirurgo (seconda metà del II sec. d.C.) è un ambulatorio medico romano giunto ai giorni nostri in perfetto stato di conservazione. Scoperta solo in anni recenti (1989), la domus è diventata una grande risorsa per il turismo riminese dal 2007. Contiene una straordinaria collezione di strumenti per interventi chirurgici del tempo: pinze, bisturi, scalpelli, sonde e altri attrezzi, e poi bilance e misurini di bronzo, vasetti in terracotta, fiale e altri contenitori di uso farmaceutico.

Borghi e castelli

SAN LEO


Dall’alto di una roccia appuntita, a strapiombo sulla Valmarecchia, il piccolo borgo di San Leo e la sua rocca sono accessibili da un’unica strada, scavata lungo le pendici del Monte Feliciano. Da qui è possibile raggiungere il centro del paese ed iniziare un viaggio alla scoperta degli innumerevoli tesori che custodisce. La rocca, imponente e maestoso forte del XV secolo, è sicuramente uno dei simboli di San Leo, divenuto celebre durante il dominio pontificio come prigione del Conte di Cagliostro e di Felice Orsini. La visita al borgo medievale riserva altre belle sorprese con l’antica Pieve preromanica, ben conservata, e il Duomo in stile romanico lombardo del XII secolo.

REPUBBLICA DI SAN MARINO


San Marino è la più antica repubblica al mondo, fondata nel 301 d.C. La conformazione del suo territorio, la sua storia, le sue tradizioni e le sue peculiarità di piccolo stato la rendono un luogo di grande fascino, riconosciuto dall’UNESCO tra i siti Patrimonio dell’Umanità. Le tre torri che si stagliano sulle vette del Monte Titano sono l’emblema di San Marino e ne delineano il profilo in maniera inconfondibile.  Il centro storico è un dedalo di piccole stradine che a poco a poco svela alcuni dei luoghi di maggior interesse: Piazza della Repubblica con il Palazzo Pubblico, sede del governo, la Basilica di San Marino, la cava dei balestrieri, ed alcuni musei di notevole attrattiva.   

SANTARCANGELO


Nell’immediato entroterra di Rimini, Santarcangelo conserva l’atmosfera e l’aspetto di una piccola cittadina della Romagna di altri tempi, dove sono ancora vive le tradizioni più tipiche del territorio. Piazza Ganganelli, con il famoso Arco di Papa Clemente XIV, è il punto di partenza ideale per partire alla scoperta del suo centro storico, percorrendo ogni piccola via in un intreccio di ripide strade che conducono alla bella Rocca Malatestiana e al “Campanone”, considerato uno dei monumenti più rappresentativi di Santarcangelo. Tra i cittadini illustri di Santarcangelo c’è Tonino Guerra al quale si deve la realizzazione della fontana situata all’ingresso del vasto parco Campo Fiera.

VERUCCHIO

Sede di antiche civiltà villanoviane, Verucchio ha origini antichissime ed una posizione privilegiata nella Valmarecchia, collegata al mare dall’omonimo fiume. La sua storia è strettamente legata alla stirpe dei Malatesta, signoria che si insediò nei territori della Romagna a partire dal XII secolo dando nuovo impulso e ricchezza a tutta la zona. Oltre agli edifici che risalgono a quell’epoca prospera, come la Rocca Malatestiana o “Rocca del Sasso”, la torre civica e le mura, è sempre di grande interesse una passeggiata lungo tutto il centro storico ed un approfondimento delle origini di questo borgo con una visita al Museo Civico Archeologico.

GRADARA


Sul limitare tra Marche e Romagna, il piccolo borgo di Gradara conserva intatta la sua fortezza medievale, una estesa cinta muraria ed un nucleo abitato caratterizzato da architetture tipicamente medievali che conferisce all’intero borgo un aspetto molto suggestivo. Il fascino di Gradara è poi strettamente legato ad una vicenda, a metà tra storia e leggenda, raccontata da Dante nella Divina Commedia, che proprio tra le mura della Rocca di Gradara sembra essersi consumata. I protagonisti sono Paolo Malatesta e Francesca da Polenta e la loro tragedia ha ispirato alcuni dei più celebri versi di Dante:“Amor, ch'a nullo amato amar perdona”. Per ripercorre le tappe della loro storia e fare un tuffo in epoche passate Gradara si propone come meta di grande interesse.
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